Non è raro che fra territori di inestimabile bellezza e prodotti gastronomici rinomati corra un legame molto stretto. L'Isola d'Elba, con le sue tradizioni alimentari e viticole, non fa certo differenza.
Il fiore all'occhiello della produzione di vino dell'isola è senza alcun dubbio l'Aleatico Passito DOCG, il prodotto di un vitigno che proviene dalla Grecia e la cui storia, assai antica, è costellata di personaggi di indubbia celebrità: si narra che già Napoleone Bonaparte, confinato ad Elba durante il suo esilio, e anche alcuni membri della famiglia De' Medici fossero estimatori di questo vino, e che ne abbiano favorito la diffusione e la coltivazione.
Il vitigno dal quale questa bevanda si ricava, l'Aleatico, è a bacca rossa e molto resistente. La sua coltivazione, fino al secolo scorso, occupava una buona parte della terra coltivabile dell'isola; successivamente il grande boom turistico ha ridotto la quantità dei vigneti presenti.
L'Aleatico Passito DOCG resta uno dei migliori vini da meditazione dell'Isola, certamente il più amato dagli autoctoni, che apprezzano il suo sapore dolce e intenso e il suo profumo peculiare.
Questa tipologia di vino si ottiene facendo appassire per dieci giorni l'uva (anche se sono sempre meno i viticoltori che svolgono questa fase lasciando il grappolo sul vitigno), ottenendo così un prodotto dal colore intenso e dai gradevoli riflessi violacei.
Essendo principalmente un vino da meditazione, l'Aleatico Passito DOCG non prevede particolari abbinamenti; ciò nonostante è tradizione dell'Isola d'Elba servirlo con il classico dolce del luogo, la "Schiaccia briaca", una schiacciata di frutta secca, oppure con torte alla frutta o ancora (abbinamento assai particolare) con formaggi come il Gorgonzola.
La temperatura ideale per gustare questo nettare è attorno ai 12-14° C. Gustarlo immersi nella bellezza della natura dell'Isola, magari in riva al mare in una giornata di primavera, è un'esperienza senza paragoni.
Non a caso la leggenda narra che questo vino riuscisse a far tornare il buonumore persino ad un imbronciato Napoleone Bonaparte, che riflettendo su quello che sarebbe stato il suo destino in esilio amava accompagnarsi con un ottimo bicchiere di Aleatico Passito.